marzo 2017

Lo studio Tennessee: fattori che influenzano il successo e il tempo di guarigione nel trattamento canalare ortogrado.
A. Azim, J. A. Griggs & G. T. -J. Huang
International Endodontic Journal, 49, 6–16, 2016

Introduzione

La parodontite apicale persistente dopo trattamento canalare è stata attribuita a diversi fattori come batteri residui nel sistema canalare radicolare, mancato sigillo coronale, presenza di cisti vere, infezione extraradicolare, reazioni da corpo estraneo e guarigione incompleta. E’ stato, recentemente, proposto un follow up a lungo termine nei casi con parodontite apicale asintomatica. In alcuni studi è stato dimostrato aumento del successo dal 86% a 10-17 anni al 95% a 20-27, suggerendo che il periodo di controllo debba essere aumentato. Per aiutare i clinici a formulare piani di trattamento migliori, lo scopo di questo studio retrospettivo era di studiare denti trattati endodonticamente, durante i successivi appuntamenti di follow up, per determinare quali elementi possono influenzare la guarigione della radiotrasparenza apicale.

Materiali e metodi

E’ stato usato il database dell’università del Tennessee, includendo i pazienti con codice follow up che hanno ricevuto un trattamento endodontico non chirurgico dal 2007 al 2013. Sono stati esclusi denti estratti per cause non endodontiche tranne la frattura verticale.

Tutti i denti sono stati trattati con diga di gomma, con localizzatore elettronico e radiografia intraoperatoria. La preparazione è stata condotta con tecnica crown down e strumenti meccanici. Come irrigante è stato usato l’ipoclorito di sodio (3-6%) e i canali otturati con tecnica laterale.

I controlli sono stati programmati ogni 6 mesi fino a guarigione (assenza di lesione periapicale, senza dolore, gonfiore e fastidio).

Sono stati registrati nella cartella clinica le variabili specifiche del ricevente: età del paziente, situazione medica del paziente (registrando condizioni che possono influenzare il processo di guarigione e il sistema immunitario), fumo, tipo di radice, arcata, condizioni della polpa, lesione apicale, configurazione di Weine. Inoltre sono stati registrati le variabili del trattamento: strumento apicale, estensione della guttaperca in relazione all’apice radiografico, vuoti nella guttaperca, omogeneità del riempimento ed errori nel trattamento (canali non trattati, perforazioni, strumenti fratturati e trasporto apicale).

Risultati

235 pazienti, età media 49,1 anni, hanno raggiunto i criteri di inclusione, con 422 radici da 291 denti. Il follow up spaziava da 6 mesi a 8 anni, con una media di 2 anni per dente. 326 radici (77.3%) hanno avuto una guarigione completa e 19 radici hanno avuto una guarigione incompleta, portando a 345 (78%) il totale a “risultato favorevole”. 49 radici hanno mostrato una guarigione incerta, 28 una guarigione insoddisfacente per un totale di 77 (18,3%) radici con “risultato sfavorevole”, ovvero il 22% dei denti trattati. I test statistici hanno rivelato che le seguenti condizioni sono associate al risultato sfavorevole in modo significativo: denti non vitali, radici precedentemente riempite, radici con riempimento scarsamente omogeneo, cure corte più di 2mm, e radici con errori di procedura. Non c’è invece correlazione con la presenza di lesione periapicale, numero di canali e tipo di canali. L’analisi statistica, inoltre, ha dimostrato che il tempo di guarigione non è influenzato da fumo, tipo di radice, tipo di configurazione dei canali radicolari tipo I III e IV di Weine. Invece, il tempo di guarigione aumenta significativamente nei pazienti con più di 40 anni, quelli con situazioni che compromettono la guarigione, canali tipo II di Weine, apici minori del 35, e otturazioni sovraestese. L’attesa media per la guarigione è stata di 11,78 mesi, con un aumento, rispettivamente, di 7,06 mesi per pazienti con guarigione compromessa, 10,89 mesi per tipo II di Weine, 12,77 apici maggiori di 35, 13, 73 per sovrariempimento.

Conclusioni

I risultati di questo studio devono essere usati con cautela, in quanto si tratta di uno studio retrospettivo. Con i limiti di questo studio, il successo è maggiore in denti con polpa vitale e si devono attendere tempi di guarigione più lunghi in pazienti di età superiore ai 40 anni e in pazienti con situazioni cliniche che influenzano negativamente la guarigione in senso lato. Si ci deve aspettare una guarigione più lenta in radici con anatomie complesse, apici minori del 35, e presenza di sovrariempiemento. Si può predire l’insuccesso in radici con errori di procedura, scarsa densità di riempimento e otturazione corta.