Gennaio 2018

I virus nell’infiammazione pulpare e periapicale: revisione della letteratura
Viruses in pulp and periapical inflammation: a review
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Hernández Vigueras S, Donoso Zúñiga M, Jané-Salas E, Salazar Navarrete L, Segura-Egea J, Velasco-Ortega E, López-López J. Odontology 2016;104:184-191.

Introduzione

L’infezione batterica della polpa dentale e del sistema dei canali radicolari può essere causa di periodontite apicale (AP), processo infiammatorio acuto o cronico dei tessuti peri-radicolari le cui caratteristiche cliniche dipendono dal polimorfo profilo microbiologico e dalla risposta immunitaria dell’ospite.

L’importanza della AP risiede non soltanto nell’impatto che essa può avere a livello del cavo orale, ma anche per la sua possibile correlazione con patologie sistemiche quali diabete mellito, patologia cardio-vascolare, ipertensione o abitudini viziate come tabagismo, e così via.

E’ noto che i virus sono ubiquitari e che possono infettare la regione orale. Le condizioni patologiche più comunemente causate da virus nelle mucose orali consistono in ulcere, tumori o altra patologia (lichen planus, sindrome di Sjögren, ecc). Negli studi degli ultimi quindici anni è stata documentata mediante immuno-istochimica e la reazione a catena della polimerasi (PCR) la presenza nelle patologie endodontiche di vari tipi di virus. I virus più frequentemente implicati appartengono alla famiglia degli Herpes, oltre al virus del papilloma umano (HPV). I virus della famiglia degli Herpes sono virus a DNA con un virione di dimensioni comprese fra 120-150 nm. Sono stati individuati otto tipi di virus erpetici umani:

  1. Herpes simplex 1 (HSV1)
  2. Herpes simplex 2 (HSV2)
  3. Varicella Zoster (VZV) o herpes virus 3
  4. Epstein-Barr (EBV) o herpes virus 4
  5. Cytomegalovirus (HCMV) o herpes virus 5
  6. Herpes virus 6 (HHV-6)
  7. Herpes virus 7 (HHV-7)
  8. Herpes virus 8 (HHV-8 Kaposi)

Ciascuno di questi virus ha caratteristiche biologiche e cliniche che lo contraddistinguono.

E’ stato ipotizzato che la presenza di questi virus nella AP o nella polpa dentale possa provocare un’esacerbazione della sintomatologia dolorosa e una maggiore estensione della lesione ossea e, nei soggetti immuno-depressi, un difetto della guarigione tessutale.   

Scopo di questa revisione è valutare l’evidenza scientifica attualmente disponibile riguardo al ruolo e le possibili implicazioni cliniche dei virus nelle pulpiti e nelle periodontiti apicali.

 

Materiali e metodi

E’ stata condotta una revisione della letteratura su Medline-Pubmed. La ricerca è stata rivolta a studi scientifici in lingua inglese e spagnola, pubblicati prima del 7 aprile 2014, utilizzando come parole chiave virus-endodontic; virus-periapical; virus-pulpitis; herpesvirus-periapical; papillomavirus-periapical. Dalla letteratura sono stati tratti 21 studi significativi sulla base dei seguenti criteri di inclusione:

  • Studi clinici randomizzati controllati, studi case-control.
  • Studi che accertavano la presenza di virus nella polpa o nei tessuti peri-apicali o in ascessi di origine endodontica.
  • Studi che specificavano il numero di pazienti o di campioni, l’intervento eseguito ed il metodo utilizzato per determinare la presenza di virus.
  • Studi che indicavano chiaramente i virus come oggetto dello studio.    

Criteri di esclusione erano gli studi che riprendevano i campioni da altri studi (di questi ne è stato considerato uno soltanto) e gli studi nei quali non era specificata la metodologia.

 I revisori selezionavano gli articoli indipendentemente e le discordanze tra loro venivano discusse. Soltanto i contributi che rispondevano al maggior numero dei criteri di inclusione sono stati presi in considerazione. Quando esistevano dubbi riguardo alla scelta, gli autori dello studio venivano contattati.

 

Risultati

Sono stati inclusi nella revisione un totale di 21 contributi: in 18 è stata documentata la presenza di virus, mentre in 3 studi tutti i campioni esaminati, corrispondenti a pulpite irreversibile, periodontite apicale e ascesso apicale acuto, risultavano negativi per la presenza di virus.

I virus identificati appartenevano prevalentemente alla famiglia degli Herpes.

I virus HSV-1 and HSV-2 sono stati ricercati in 10 studi, con risultato negativo in 5 di essi. Negli altri studi erano presenti soltanto in pochi campioni.

Il virus dell’Herpes Zoster è stato isolato in 3 casi su 146 campioni esaminati.

HHV-6 (tipo A e B) è risultato positivo in 10 dei 73 casi nei quali è stato ricercato. HHV-7 è risultato positivo in un solo caso dei 33 studiati ed anche in un caso controllo. L’HHV-8 era presente in 18 casi su 33 e in 2 controlli.

EBV, su un totale di 520 campioni (17 studi della revisione), era presente in 213 casi (41%) e nel 2% dei campioni di tessuto sano di controllo.

HCMV è stato ricercato in 18 studi su 21, per un totale di 553 casi di patologia endodontica, risultando presente in 187 e in 9 del tessuto sano di controllo.

HPV è stato ricercato in 55 casi di patologie endodontiche e documentato presente in 3 casi ed assente nei tessuti sani di controllo. 

La più frequente associazione tra virus e patologie endodontiche riguardava HCMV e EBV, isolati in 114 su 406 campioni di patologie endodontiche diverse.

 

Discussione

I virus HSV-1 e 2, HZV, HHV-7 e HPV sono stati isolati in pochi casi delle patologie endodontiche prese in considerazione.

Il virus dell’Herpes Zoster è stato isolato soltanto in tre campioni, fra i quali un caso di pulpite acuta irreversibile. In quest’ultimo, gli Autori prospettano la possibilità di un errore diagnostico, potendo la sintomatologia dolorosa essere riconducibile ad una patologia propria da Herpes Zoster: è importante, quindi, una diagnosi differenziale per evitare di devitalizzare inutilmente un elemento dentale.

Il virus di Epstein-Barr risulta quello più frequentemente associato a patologia endodontica come pulpite, ascesso apicale acuto e periodontite apicale acuta, ma non è chiaro il suo ruolo in queste affezioni. E’ ipotizzato un influsso sull’entità della sintomatologia clinica o sull’estensione della lesione.

Riguardo al virus HCMV isolato nei campioni dei tessuti con patologia, non sono state riscontrate differenze statisticamente significative rispetto alla frequenza del suo reperto nei tessuti sani di controllo.

Non è stato possibile determinare se la presenza dei virus nelle patologie endodontiche o l’associazione fra più tipi di virus (la più frequente è fra EBV e HCMV) abbiano un ruolo nel condizionare la gravità della sintomatologia clinica o il grado di riassorbimento osseo della lesione valutato radiograficamente.

I virus sono normalmente presenti nei tessuti umani e generalmente sono asintomatici, per cui il loro riscontro nelle patologie endodontiche può essere clinicamente ininfluente nei soggetti immunocompetenti, diversamente da quanto accade nei pazienti immunodepressi.

Ulteriori studi, con protocolli similari e casi-controllo, sono necessari per approfondire il significato della presenza dei virus nelle patologie endodontiche.