Marzo 2019

Prognosi del trattamento delle perforazioni radicolari: revisione sistematica e matanalisi.

Treatment Outcome of Repaired Root Perforation: A Systematic Review and Meta-analysis.

Siew K, Lee AH, Cheung GS.

J Endod. 2015 Nov;41(11):1795-804.

 

Obiettivo: lo scopo dello studio è quello di definire, attraverso una revisione della letteratura, la prognosi del trattamento delle perforazioni radicolari e di identificare alcuni fattori pre-operatori che possano influenzare il risultato del trattamento.

Materiali e metodi: attraverso una ricerca su 4 data-base elettronici sono stati selezionati 17 studi che rispondevano ai criteri di inclusione, di cui 12 utilizzati per la metanalisi. I criteri di inclusione sono 1- follow-up medio superiore a un anno,  2-trattamento su denti permanenti, 3-rilievi radiografici e clinici per l’intero follow-up secondo criteri definiti,  4- pubblicazioni in inglese e cinese.

Risultati: Negli studi selezionati, prodotti in un arco temporale che va dal 1972 al 2014, gli operatori erano costituiti prevalentemente da endodontisti o generalisti dediti all’endodonzia, ma anche da chirurghi maxillo-faciali, da generalisti o da studenti. L’approccio terapeutico più frequentemente analizzato è stato quello non chirurgico, mentre 3 studi hanno riportato sia l’approccio chirurgico che quello non chirurgico e 1 solo studio ha analizzato il solo approccio chirurgico. I materiali utilizzati per l’otturazione di perforazione con approccio chirurgico erano amalgama, guttaperca e Retroplast. I materiali utilizzati per l’approccio non chirurgico dipendevano dall’anno di pubblicazione, negli anni 70-80 guttaperca, mentre gli studi più recenti prendevano in considerazione MTA, ma anche altri materiali come vetro-ionomeri, compositi flow, IRM, EBA e amalgama.

Percentuale di successo: la percentuale media di successo, calcolata su 10 studi che presentavano un certo grado di eterogenicità, è risultata del 72,5% (CI, 61,9%- 81,0% ) a prescindere dal tipo di materiale utilizzato per l’otturazione.

Effetto dei fattori preoperatori: diversi studi hanno preso in considerazione, nella procedura non chirurgica, un totale di 11 fattori preoperatori, poi analizzati per la metanalisi: genere, tipo di dente, numero di radici, localizzazione per arcata, dimensione della perforazione, trattamento verso ritrattamento, presenza di segni e sintomi, radiotrasparenza associata a perforazione, radiotrasparenza periapicale, tempo dalla perforazione, localizzazione della perforazione. 

Dall’analisi dei dati risultano significativi 2 fattori:

  • I denti mascellari evidenziano un potenziale di guarigione maggiore rispetto ai mandibolari ( OR,2,33)
  • Le perforazioni non associate a radiotrasparenza presentano una prognosi migliore di quelle associate a radiotrasparenza ( OR, 2,57)

Il risultato migliore di guarigione per i denti mascellari potrebbe essere correlato, secondo gli Autori, sia a una migliore vascolarizzazione della mascella rispetto alla mandibola che a una maggiore difficoltà di fare diagnosi di radiotrasparenza nel mascellare, imputabile alla sovrapposizione di strutture anatomiche, specie nei settori posteriori.

La presenza di una radiotrasparenza associata alla perforazione si associa presumibilmente a una perforazione non trattata da tempo, quindi la persistenza di una via di comunicazione che nel tempo si è infettata.

La prognosi di una perforazione è condizionata principalmente da due fattori, la possibilità di decontaminazione dell’intera area di perforazione e la possibilità di realizzare un adeguato sigillo.

Il materiale da otturazione può contribuire al risultato prognostico in base alle sue caratteristiche di biocompatibilità: MTA e altri materiali bioceramici recentemente introdotti , sembrano aver migliorato la prognosi in quanto in grado di stimolare l’attività dei cementoblasti con conseguente neoformazione di cemento sulla superficie del materiale stesso, mentre altri materiali, come guttaperca, resine e IRM, inducono una reazione infiammatoria con formazione di tessuto fibroso tendente a isolare il materiale stesso. Nel caso di utilizzo di MTA, anche la sede della perforazione, considerata da alcuni Autori importante ai fini prognostici, risulterebbe meno importante eccetto che in sede sopracrestale.