Ottobre 2017

 Influenza del disegno di cavità d’accesso sul reperimento dei canali radicolari, sull’efficacia della strumentazione e sulla resistenza alla frattura sui molari mascellari.

L’obiettivo di questo studio è quello di stabilire l’influenza di un approccio conservativo (CEC) nel disegno della cavità d’accesso su: Capacità di individuazione dei canali radicolari, qualità della strumentazione, e resistenza alla frattura sui molari superiori, paragonato ad un approccio tradizionale ( TEC ).
Alcuni autori hanno dimostrato che la CEC migliora la resistenza alla frattura sui premolari e sui molari mandibolari, ma vi sono dei dubbi sulla capacità di detersione. Altri autori invece mettono in dubbio tale vantaggio rispetto ad un approccio tradizionale.

MATERIALI E METODI

49 denti estratti furono selezionati per forma della camera pulpare, curvatura e lunghezza delle radici, sottoposti ad un esame CBCT vennero suddivisi in coppie omogenee per forma ed anatomia canalare e si ottennero in totale 15 coppie di denti simili. I singoli elementi di ogni coppia furono destinati in modo casuale uno alla TEC ed uno alla CEC.
La procedura ed il disegno di camera pulpare furono standardizzati al fine di perseguire gli obiettivi di risparmio di tessuto dentale nella CEC e le linee guida della letteratura nella TEC.
La ricerca degli imbocchi canalari fu suddivisa in tre stadi:

  • Senza ingrandimento
  • Con ingrandimento al microscopio 16X
  • Con ingrandimento 16X ed utilizzo degli ultrasuoni.

I canali furono poi preparati con strumenti Reciproc 25/08 per le radici vestibolari e 40/06 per le radici palatali, i canali furono poi riempiti con cemento AH Plus e guttaperca.
La cavità d’accesso venne poi otturate con tecnica adesiva e composito
I campioni così ottenuti vennero nuovamente esaminati alla CBCT e le immagini ottenute confrontate con quelle iniziali.
Per mezzo di un algoritmo vennero così analizzati e calcolate il volume residuo delle arre non efficacemente strumentate, la centratura della strumentazione, l’eventuale trasporto apicale, il volume di dentina asportata e la resistenza alla frattura per mezzo di un carico a livello della fossa centrale con un angolo di 30°.

Risultati:

REPERIMENTO DEI CANALI: in entrambi i gruppi le difficoltà di reperimento dei canali riguardarono prevalentemente l’MB2. Tale difficoltà, però fu maggiore nell’approccio CEC rispetto a quello TEC nei primi due livelli di ricerca mentre i risultati si sono omogeneizzati fra i due gruppi con l’utilizzo degli ultrasuoni (Step 3).
Per ciò che riguarda la capacità di detersione non si sono evidenziate differenze significative così come per la quantità di residui di fango dentinale endocanalare.
Diversi  furono invece riguardanti il mantenimento della centratura del canale che risultò più efficace con l’utilizzo della TEC.
Il test alla frattura, infine, non portò a risultati statisticamente significativi fra le due tecniche.
Gli autori quindi concludono che un approccio di tipo CEC sui molari superiori sembra non portare particolari vantaggi ed anzi creano qualche difficoltà di reperimento della MB 2 obbligando all’uso degli ultrasuoni.
Affermano anche che soprattutto per la resistenza alla frattura sarà necessario svolgere ulteriori studi a lungo termine che prendano in considerazione quindi la variabile tempo.